Attacco la Kamchatka: luoghi più o meno (s)conosciuti grazie a Risiko.

attacco_la_Kamchatka
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“Pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa.”

(Cesare Pavese)

 

Si sa, le feste natalizie portano con sé una serie di luoghi comuni: una poltrone per due alla TV, la diatriba panettone/pandoro a seconda dei gusti, le lenticchie e cotechino a fine anno e l’immancabile tombola.

Magari per qualcuno è anche il momento di rispolverare il buon vecchio Risiko, tenuto ad ammuffire in cantina, sotto cumuli di polvere e di altri giochi che vengono aperti solo in questi rari momenti.

Ecco allora le battaglie che durano tutta la notte, guerre di posizione, in cui familiari e amici si scontrano in duelli fratricidi.

I momenti di stallo vengono superati con deboli alleanze, a loro volta spazzate via dalla convenienza strategica di attaccare dove il proprio obiettivo richiede la presenza.

Amicizie infrante da attacchi posti in essere pochi minuti dopo che il tuo alleato aveva giurato e spergiurato che non ti avrebbe puntato contro i suoi carri armati.

Ad un tratto eccolo lì, dall’altra parte dell’oceano, levarsi dalla lontana Alaska il grido che non ti aspetti: “Attacco la Kamchatka!”

kamchatka_attack
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Venendo a noi, oltre all’enorme fastidio di essere attaccati alle spalle mentre state cercando di conquistare l’Asia, il continente più esteso e più difficile, una domanda si pone spontanea: ma dove diavolo si trova la Kamchatka?

Non ci verrete certo a raccontare di averlo sempre saputo… e comunque troppo facile con la plancia geografica di Risiko davanti agli occhi.

Dobbiamo tutti ammettere che questa remota regione non sarebbe stata così conosciuta nel mondo se non fosse stata inserita in un gioco da tavolo tra i più amati.

Andiamo quindi a conoscere meglio, dopo questa lunga digressione ludica, l’estrema regione nord orientale russa.

La Kamchatka (toponimo originale Kamčatka o Camciatca) è una penisola lunga 1250 km situata nell’Estremo Oriente Russo, e dalla superficie di circa 270000 km².

Mappa_Russia_Kamchatka
Mappa_Russia_Kamchatka

L’oceano Pacifico e il mare di Ochotsk ne bagnano rispettivamente il litorale orientale e occidentale.

Immediatamente al largo, lungo la costa pacifica della penisola, corre la fossa delle Curili, profonda 10.500 metri.

La penisola della Kamchatka, le isole del Commodoro e l’isola Karaginskij costituiscono il Territorio della Kamchatka della Federazione Russa dove vive la quasi totalità dei poco più di 300 mila abitanti principalmente di etnia russa, con la minoranza più importante dei nativi Coriacchi con circa 13 mila persone.

Più della metà della popolazione vive nella città di Petropavlovsk-Kamčatskij (179 526 ab. nel 2010) e nella vicina Elizovo (38 980 ab.).

La penisola ospita i vulcani della Kamchatka , inseriti nel Patrimonio UNESCO. Per tale motivo è nota anche come la «penisola di fuoco».

Il vulcano più alto è il Ključevskaja Sopka (4750 m), il più grande vulcano attivo dell’emisfero boreale, mentre il più impressionante è il Kronockij, che, con il suo cono perfetto, è stato definito da alcuni vulcanologi «il vulcano più bello del mondo».

il Vulcano perfetto
il Vulcano perfetto

Nonostante si trovi più o meno alla stessa latitudine della Scozia, l’influsso dei venti artici che soffiano dalla Siberia unito a quello della fredda corrente Oyashio fa sì che la penisola rimanga sotto la neve da ottobre a fine di maggio.

La Kamchatka è famosa per l’abbondanza e le grosse dimensioni dei suoi orsi bruni. Nella riserva naturale di Kronockij si stima che vi siano da tre a quattro orsi ogni 100 km².

orsi-russia-kamchatka
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Inoltre molto probabilmente ospita la maggiore diversità al mondo di salmoni, comprese tutte e sei le specie di salmone del Pacifico (il salmone reale, il salmone keta, il salmone argentato, il salmone giapponese, il salmone rosa e il salmone rosso).

A causa delle sue condizioni ambientali uniche, i biologi stimano che un quinto di tutti i salmoni del Pacifico siano originari della Kamchatka.

kamchatka-terra-di-orsi-e-salmoni
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Il lago Kuril è riconosciuto come il più grande terreno di riproduzione in Eurasia del salmone rosso.

In risposta alla pressione del bracconaggio e alla diminuzione su scala globale delle riserve di salmone, circa 24000 km² lungo nove dei più produttivi fiumi di salmoni sono in procinto di essere dichiarati riserva naturale.

riserva_naturale_kamchatka
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La storia della Kamchatka ci racconta che quando l’esploratore russo Ivan Moskvitin raggiunse il mare di Ochotsk nel 1639, ulteriori spedizioni verso est furono ostacolate dalla mancanza di maestranze in grado di costruire navi che potessero affrontare l’oceano, mentre il bellicoso popolo dei Coriacchi rendeva difficile procedere in direzione nord-est.

Nel 1755 Stepan Krašeninnikov pubblicò la prima descrizione dettagliata della penisola, An Account of the Land of Kamchatka. Il governo russo incoraggiò le attività commerciali della Compagnia russo-americana concedendo terre a chiunque si trasferisse nella penisola. Nel 1812 la popolazione indigena era scesa a meno di 3 200, mentre la popolazione russa era salita a 2 500.

Nel 1854 i francesi e i britannici, in lotta contro l’esercito russo durante la guerra di Crimea, attaccarono Petropavlovsk. Durante l’assedio della città, 988 uomini con solo 68 cannoni riuscirono a difendere l’avamposto contro 6 navi con 206 cannoni e 2 540 soldati francesi e britannici. Nonostante l’eroica difesa, i russi non considerarono più la difesa di Petropavlovsk come una priorità strategica dopo il ritiro delle forze francesi e britanniche. L’anno successivo, quando una seconda flotta nemica tornò ad attaccare il porto, lo trovarono deserto. Frustrati, i marinai bombardarono la città e si ritirarono.

I successivi cinquant’anni furono un periodo difficile per la Kamchatka. Il porto militare venne trasferito a Ust-Amur, e nel 1867 la Russia vendette l’Alaska agli Stati Uniti, rendendo Petropavlovsk obsoleto come punto di transito per i commercianti e gli esploratori in viaggio verso i territori americani.

Durante la seconda guerra mondiale (1939-45) la Kamchatka non fu teatro di scontri, fatta eccezione per il suo ruolo come rampa di lancio per l’invasione delle Curili nell’agosto del 1945.

Dopo la guerra, le autorità sovietiche dichiararono la Kamchatka zona militare e rimase chiusa ai cittadini sovietici fino al 1989 e agli stranieri fino al 1990.