Hygge: la felicità si trova in Danimarca.

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Vi siete mai domandati perché la Danimarca si trova sempre più spesso in testa alle classifiche dei paesi più felici al mondo?

Il segreto dei danesi si racchiude in una sola parola: Hygge.

In lingua danese questo sostantivo è impiegato per definire un’azione correlata ad un senso di familiarità e sicurezza intrecciate a sensazioni di comodità e accoglienza. Un’atfmosfera sociale e un sentimento di felicità creato da un contesto vissuto.

Hygge, parola non traducibile in italiano, identifica in qualche modo la felicità, non quella momentanea bensì quella legata ad un appagamento di lungo periodo, derivante da uno stare bene quotidiano.

Il senso di famiglia, vivere in un luogo vicino alla natura coltivando gli affetti, con strette relazioni di amicizia. Queste rappresentano alcune delle motivazioni maggiori per le quali il popolo danese è considerato tra i più felici al mondo.

Concentrarsi sulle piccole cose, la semplicità, ricreando un ambiente accogliente dove godere a pieno dei piaceri quotidiani che la vita offre.

La Hygge ha assunto una popolarità inaspettata da quando è stata inserita nelle parole nuove dell’Oxford Dictionary.

Da quel momento è nata quasi una moda legata allo stile “Hygge” con questa parola che è stata elevata al rango di parola d’ordine, una sorta di “chiave della felicità”.

Oggi possiamo già parlare di “abuso” di questa parola che è stata relegata a volte a meri utilizzi di marketing per vendere candele, maglioni extra large e tazze per tisane, con locali che nascono in “stile Hygge”, anche in Italia. Quello che vogliamo andare a cercare è il significato profondo di questa parola.

L’hygge e il suo significato hanno lasciato il segno nella lingua danese per un motivo molto importante.

Il linguaggio è sempre un riflesso delle persone e delle comunità che lo usano per comunicare nella vita di tutti i giorni.

Nuove parole emergono quando si ha bisogno di descrivere nuovi fenomeni, mentre altre scompaiono dall’uso quotidiano perché descrivono qualcosa che non svolge più un ruolo nella vita moderna. In questo senso, parole e concetti riflettono profondamente la storia culturale di una comunità.

Hygge non ha un significato preciso e uguale per tutti. È più un sentimento individuale che non può essere definito chiaramente, e univocamente, nemmeno tra i danesi. Il significato preciso della parola dipende dall’ambiente di riferimento.

Mentre per alcuni frequentare il club di calcio con gli amici ha un alto fattore hygge, per altri potrebbe invece averlo l’ultimo spettacolo al teatro di Copenaghen. Molto dipende dagli ambienti e dalle classi sociali in cui si è inseriti.

Tutti i diversi scenari hygge hanno però un significato in comune: un luogo e un ambiente sicuro, persone a cui si è affezionati e cibi e bevande gustosi.

Se possiamo trovare possibili traduzioni di Hygge in alcune lingue, quello che non possiamo tradurre sono le sue sfumature, quell’esprimere con una parola di cinque lettere i concetti di sicurezza, uguaglianza e comunità che rappresentano anche una chiave di lettura della popolazione danese e del loro modo di vivere.

A rendere tutto più complicato c’è il fatto che per ogni persona esiste un hygge soggettivo, individuale, che può scostarsi molto da quello collettivo.

Attività tipicamente hyggeligt sono per esempio: esprimersi liberamente, allontanarsi dagli impegni della vita quotidiana, condividere il cibo preparando torte, biscotti, pane per ospiti e vicini.

Le parole nelle lingue “vicine” ci danno qualche indizio sulla sua origine: il  germanico “hyggja” significa “sentirsi soddisfatti”, il norvegese antico “hugge” ha il significato di “abbracciarsi” (etimologica vicino all’inglese “hug”). Un’altra provenienza potrebbe essere la parola norvegese “hygga”, cioè “consolare”.

Non passati i tempi in tempi in cui l’Amleto apostrofava la Danimarca e tutto il suo popolo con una frase ormai rimasta nell’immaginario collettivo.

Oggi “Altro che marcio! C’è della felicità in Danimarca”, con i popoli vicini, non senza una qualche dose di invidia, che stanno cercando di capire come fare per poter copiare lo stile di vita degli abitanti del paese scandinavo.