“Chi si colloca al centro del mondo cade sulla propria frontiera” (Alda Merini)
Per la rubrica “Alla scoperta dei confini del mondo antico” andiamo ad indagare il significato della parola “Limes”.
Un percorso ai confini dell’Impero Romano. Nell’anno 117 d.C. abbiamo la sua massima espansione. Ben 50 milioni di abitanti, un immenso mercato dove tutti pagavano con la stessa moneta, tutti parlavano il latino e tutti ubbidivano alle stesse leggi.
L’Impero Romano fu il primo esempio di globalizzazione che però aveva i suoi confini, i suoi limiti oltre il quale si veniva considerati “barbari”.
In latino il “limes” (limite o confine) era la linea artificiale che segnava il confine dell’Impero romano.
Originariamente questa parola indicava le strade che si spingevano all’interno di territori di recente conquista o ancora da conquistare.
Alla fine del primo secolo d.c. il termine prese a indicare la linea di confine dell’Impero: le strade sui limiti collegavano gli accampamenti fortificati, posti lungo il limes.
Da ricordare che il limes germanico è stato incluso dal 1987 nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, insieme al Vallo di Adriano e al Vallo Antonino nel Regno Unito.
muro_vallo_di_Adriano
I Limes romani erano molto importanti perchè formavano l’insieme delle frontiere dell’Impero romano, classificate in base al loro modo di essere barriera: naturale o artificiale.
Chi si trovava all’interno dei Limes romani poteva dichiarare “Civis romanus sum”.
Le barriere naturali che dividevano il mondo romano dai barbari o dagli altri stati stranieri, potevano essere di tipo fluviale (come Reno, Danubio ed Eufrate), montuoso (come la catena dei Carpazi in Dacia o dell’Atlante in Mauritania) o desertico (come lungo il fronte meridionale dell’Egitto e delle province di Arabia e Siria).
Le barriere artificiali erano quelle costruite dal lavoro dell’uomo come il vallo di Adriano, di Antonino o del limes germanico. Ogni frontiera era, inoltre, seguita parallelamente per tutta la sua estensione, da una strada presidiata ad intervalli regolari oltre che da fortezze legionarie (castra), anche da forti (castella) e fortini (burgi) ausiliari, oltre a torrette (turris) e stazioni di avvistamento (stationes).
Raffigurazioni deli limes romani si possono scorgere nei fregi della Colonna Traiana.
Tre furono i principali settori strategici a protezione dell’Impero romano:
- Limes settentrionale;
- Limes orientale;
- Limes africano.
ll primo e più importante, che decretò poi la caduta dell’Impero romano d’Occidente nel V secolo, fu il “Limes settentrionale” formato da:
– limes britannicus, il più a nord dell’intero Impero, con i valli di Adriano e di Antonino;
– limes renano, lungo il fiume Reno in Germania;
– limes danubiano, a protezione di tutte le province che dalla Rezia (zona tra odierne Baviera e Alto Adige) percorrevano il grande fiume fino alla sua foce, fino ad arrivare alla Dacia inferiore (odierna Romania fino al Mar Nero).
confine_mesia_tracia_europa_orientale
Il secondo per importanza era il “Limes orientale”, a protezione dei confini orientali dell’Impero romano, anch’esso organizzato in sub-settori:
– limes cappadocico (zona dell’odierna Turchia) creato con l’annessione della provincia romana di Cappadocia nel 17 d.c.;
– limes armeno, spesso al centro di guerre tra Romani e Persiani per numerosi secoli;
– limes mesopotamico, creato in modo discontinuo a partire dalle campagne partiche di Traiano degli anni 114–117 d.c.;
– limes arabicus, che collegava l’Eufrate al Mar Rosso per circa mille chilometri, a difesa delle province di Siria, Arabia e Giudea/Palestina.
Il terzo per importanza, sebbene fosse il più lungo da difendere, era il “Limes africano”, a protezione dei confini meridionali, a sua volta diviso in due macro-settori:
- limes africano-occidentale, con le province di Mauritania, Numidiae l’Africa proconsolare;
- limes africano-orientale, formato dalle province di Cirenaica ed Egitto.
La difficoltà di difendere i propri confini in un così vasto territorio, oltre a molte altre concause, portò prima al declino e poi alla caduta dell’impero, che viene fissata nel 476 d.C. per l’Impero Romano d’Occidente a causa delle invasioni barbariche, ovvero di popoli estranei alla cultura latina.
L’Impero Romano d’Oriente o bizantino rimase invece per secoli una potenza effettiva del Mediterraneo orientale fino alla sua definitiva caduta nel 1453 da parte dei Turchi ottomani.
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