“Vedrai che tutto sarà meraviglioso, quando giungerai alla fine del tuo pellegrinaggio, e lo sarà anche agli occhi di colui che mai vide bellezza.” (Kahlil Gibran)
Il viaggio dei Re Magi rappresenta forse uno dei percorsi più affascinanti della storia dell’umanità.
Chi e quanti erano i Re Magi? Lo abbiamo probabilmente studiato o alcuni lo ricorderanno per reminiscenze legate al catechismo.
In realtà non sappiamo con precisione quanti saggi fecero visita a Gesù. Le cronache orientali ne citano ben dodici, ma la tradizione cristiana ne nomina tre, identificandoli in Caspar, Melchior e Balthasar.
Ma da dove partirono i Re Magi? Quale percorso fecero e quali Paesi furono attraversati nel viaggio?
Sembra ormai quasi sicuro che i Re Magi cominciarono dalla Persia il lungo viaggio per Betlemme.
La Persia era una regione orientale identificabile con l’odierno Iran e al tempo era presente in questa terra una religione monoteistica chiamata zoroastrismo (da Zarathustra o Zoroastro).
Secondo Erodoto i Re Magi erano sacerdoti zoroastriani che si occupavano di astronomia e scienza. Una casta di saggi che al tempo era molto influente.
Cominciò nel Medioevo la prima ricostruzione del viaggio dei Re Magi, con Marco Polo che trovò le loro tracce nella città di Bagh-e-Saba, a sud di Teheran: “In quella città son soppeliti gli tre Magi in una bella sepoltura, e sonvi ancora tutti interi con barba e co’ capegli … che niuno gliene seppe dire nulla, se non che erano tre re soppelliti anticamente”.
Il loro percorso prosegue verso occidente attraverso il deserto, visitando città e i siti come Pasargade (la città di Ciro il Grande), Persepoli e Naksh’e Rostam (oggi siti archeologici).
I Re Magi arrivano così in Iraq, nell’antica Mesopotamia, attraversando la distesa tra Tigri ed Eufrate. Una terra meravigliosa considerata la culla della civiltà dell’epoca.
Entrando dall’Iraq attraversarono le magnifiche gole di Rawanduz nel Kurdistan iracheno; visitarono Qurna, luogo che custodisce l’albero della conoscenza e che era considerato il possibile sito in cui sarebbe sorto il mitico Giardino dell’Eden. Consultarono le stelle sulla Ziggurat di Ur e infine, prima di attraversare il deserto, si fermarono a Babilonia, passando un po’ di tempo per ricordare gli splendori della grandiosa capitale sumera.
Continuando il percorso verso Betlemme i Magi attraversarono il grande deserto dell’Arabia Saudita Rub al-Khali. Il fatto che la via percorsa ricalcasse la “Via delle spezie” ha portato molti biografi a dire che i Magi fossero anche dei mercanti. Ecco il perché di doni come oro, incenso e mirra ed il motivo per cui ci troviamo sulle vie commerciali Nabatee. I Nabatei erano un popolo di commercianti dell’Arabia antica insediati nelle oasi del Nord Ovest. La loro regione di riferimento è quella che confina tra l’odierna Siria e Arabia, tra Eufrate e Mar Rosso.
Qui i Re Magi nel proprio percorso devono aver visto perle archeologiche come Alula e Madai’in Saleh, che conservano resti della capitale meridionale dei Nabatei, Hegra.
Viene dato quasi certo che i Re Magi viaggiassero in groppa a cammelli disposti in carovana, unico modo di attraversare il deserto in relativa sicurezza.
I Re Magi proseguono il loro viaggio in Giordania seguendo la “Via dell’incenso”. La Giordania è conosciuta ai più per uno dei siti archeologici più famosi del mondo: Petra, splendida e ricca capitale Nabatea tappa obbligata per i viaggiatori del deserto, ma non possiamo dimenticare Wadi Rum e il Mar Morto.
La “Via dell’incenso” era una via carovaniera che trasportava le merci preziose arrivate via mare dall’India e dalla Cina. In Oman e Yemen la seta, le spezie e le pietre preziose venivano caricate sui dromedari e ad esse venivano aggiunte le essenze, tra cui incenso e mirra.
La via che attraversava il deserto aveva due rotte principali: una, gestita dai Nabatei era la “strada del Mar Rosso” che collegava l’oasi yemenita di Najran alla città palestinese di Gaza; l’altra, di minore rilevanza, gestita dai Minei, correva ad oriente del Rub al-Khali, costeggiando il golfo Persico fino all’altopiano iranico.
Il percorso dei Re Magi arriva alla tappa finale entrando nelle terre di Israele.
Attraversarono deserto di Neghev con i suoi makteshim (rocce scolpite) e le oasi, visitarono le città di Avdat, Shivta e Mamshit, cercando il re Erode a Gerulasemme, anche se al tempo della nascita di Cristo si trovava già nel nuovo palazzo a Herodion.
Arrivarono così alla grotta di Betlemme, prostrandosi, adorando e omaggiando con i doni il nuovo Re bambino. Non tornarono da Re Erode, come ci racconta il Vangelo di Matteo.
Sui tempi di percorrenza del viaggio, secondo narrazioni medievali (Giovanni da Hildesheim XIV sec.) i tre partirono ognuno per conto suo, impiegando all’andata miracolosamente solo 13 giorni, trovandosi solo alla fine del viaggio sotto il monte Calvario. Al ritorno impiegarono però due anni, il che potrebbe essere la durata reale del viaggio che ancora oggi è da considerare molto difficoltoso.
E la famiglia del piccolo Gesù dovette scappare in Egitto, per proteggersi dalla strage pensata da Erode, ossessionato dalla paura di perdere il potere. Ma questo è un altro viaggio e un altro racconto.
rispondi