Il Klondike: storie di “cercatori” nella corsa all’oro.

Un cercatore d'oro del Klondike
Un cercatore d'oro del Klondike

“I conflitti sociali, le lotte sindacali, le palestre di boxe, il gelo del Klondike, sono più che altro l’occasione, il contesto, l’apparato scenografico necessario a mettere in scena il più universale dei temi: il confronto tra singolo e mondo.” (Jack London)

 

Nel nostro viaggio attorno all’uomo, alle sue migrazioni e al suo eterno cercare, andiamo a conoscere i “cercatori” del Klondike.

Con la frase “corsa all’oro del Klondike” identifichiamo un periodo di febbrile migrazione di lavoratori in aree nelle quali si verificò la scoperta di notevoli quantità di oro sfruttabili commercialmente.

In questo caso, le mete dell’immigrazione erano i fiumi Klondike (nel Canada nord-occidentale) e Yukon (tra Canada nord-occidentale e Alaska).

L’oro fu scoperto in questi luoghi alla fine del XIX secolo e in totale, quasi 400 tonnellate d’oro furono prelevati dal fiume Klondike durante questo periodo.

La scoperta viene fatta risalire al 1896, quando tre persone guidate un nativo del luogo, risalendo il fiume Klondike scoprirono casualmente dei ricchi giacimenti d’oro nel Fosso del Coniglio (Rabbit Creek), nel territorio dello Yukon, nel Canada nord-occidentale.

cercatori-oro-klondike
cercatori-oro-klondike

Non si sa con certezza chi dei tre abbia fatto la scoperta effettiva, tuttavia essa fu registrata ufficialmente per conto di George Carmack (il californiano), anche se oggi viene generalmente è attribuita al nativo Skookum Jim Mason.

La notizia della presenza di un importante giacimento d’oro si diffuse rapidamente negli altri campi di attività minerarie nella valle del fiume Yukon.

Il Fosso del Coniglio, dove l’oro fu trovato per la prima volta, venne rinominata in Fosso di Bonanza. “Velemar en bonanza” in spagnolo significa “andare a gonfie vele”, col significato di benessere e prosperità.

Bonanza e i luoghi vicini presto furono invasi da minatori accorsi dalle miniere vicine. La notizia raggiunse gli Stati Uniti nel luglio 1897, quando i primi cercatori tornarono dopo aver fatto fortuna.

cercatore d'oro del Klondike
cercatore d’oro del Klondike

Nel 1898 la popolazione delle “terre del Klondike” arrivò a 40 000 abitanti, creando non pochi problemi di approvvigionamento alimentare.

Giunse gente fin dalla lontana New York, dalla Gran Bretagna e addirittura dall’Australia; a sorpresa, molti erano liberi professionisti, come insegnanti, medici, persino un ex-sindaco, che rinunciò alla sua rispettabile carriera politica per affrontare l’avventura.

La maggior parte dei cercatori sbarcava a Skagway, in Alaska e da lì viaggiavano sulla terra o risalivano i torrenti fino a giungere a Dawson City, la città simbolo della corsa all’oro.

Essa era un minuscolo borgo che contava un paio di edifici, ma con la corsa all’oro si trasformò in una turbolenta cittadina di 30 000 abitanti, il maggior insediamento di tutto il Canada nord-occidentale.

la corsa all'oro nello yukon
la corsa all’oro nello yukon

I cercatori dovevano trasportare un gran numero di rifornimenti di beni, quasi tutti di genere alimentare, oltre ai permessi di soggiorno in Canada. A Dawson City erano molto frequenti gli incendi, le carestie e le attività criminali.

Una volta che gran parte dei cercatori arrivò a Dawson City, la maggior parte delle principali concessioni minerarie della regione erano già state assegnate. Tuttavia, i potenziali disordini causati dalla popolazione inattiva furono scongiurati proprio grazie all’intervento delle “giubbe rosse”, i poliziotti canadesi.

Tra i molti a prendere parte alla corsa vi fu lo scrittore californiano Jack London, i cui libri più celebri (Il richiamo della foresta e Zanna Bianca), oltre ad un gran numero di racconti brevi, furono influenzati dalla sua esperienza della corsa all’oro.

Uno dei libri più completi riguardanti la corsa all’oro del Klondike, intitolato semplicemente Klondike, fu scritto dal giornalista canadese Pierre Berton. Esso comprende testimonianze raccolte intervistando gli ex-minatori e la gente del luogo.

Anche uno degli ultimi libri di Jules VerneIl vulcano d’oro, narra le terribili difficoltà che i cercatori affrontavano pur di cercare fortuna in terre così inospitali. Solo nei pochi capitoli finali entra in scena il vulcano del titolo. Il libro fu scritto nel 1899, ma rimase inedito fino al 1989.

Anche molti film parlano della corsa all’oro del Klondike. Il più celebre è il film muto The Gold Rush (1925, in italiano La febbre dell’oro), diretto e interpretato da Charlie Chaplin.

Nel mondo dei fumetti ci sono spesso riferimenti a questa corsa all’oro. Prima fra tutti il personaggio di Paperon de’ Paperoni che iniziò a costruire la sua ricchezza trovando la sua prima pepita d’oro nel Klondike.

Paperon dei Paperoni e la sua pepita d'oro
Paperon dei Paperoni e la sua pepita d’oro

Nel Klondike arrivarono oltre 100.000 cercatori d’oro: per lo più personaggi improvvisati, poveri e disperati, cercando la fortuna che però arrise solamente ad una piccolissima minoranza.

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Corsa-all’oro-Klondike-canada

Storie di grandi speranze, per la maggior parte deluse, storie di grandi solitudini e di sofferenze, vissute “cercando” l’oro, per “cercare” di cambiare la propria condizione sociale, ritrovandosi, come spesso accade, ultimi in mezzo agli ultimi.