“Scenderò giù a qualche stazione
pazzo di questi mutamenti di colori e linee
per comunicarti
che al cinquecentesimo chilometro dell’amore
ti amavo esattamente come al primo.”
Izet Sarajlić
Un’incredibile avventura, un sogno bianco in movimento, perché il viaggio in treno può essere non solo azione ma anche simbolo: in carrozza! Benvenuti sulla Transiberiana.
Con “Transiberiana” (il cui nome storico è “la Gran Via Siberiana”) siamo soliti indicare la ferrovia che attraversa l’Europa orientale e l’Asia settentrionale in territorio russo, collegando le regioni industriali e la capitale russa Mosca, con le regioni centrali della Siberia e quelle dell’estremo oriente russo.
Con l’attuale percorso e le moderne tecnologie ferroviarie il tempo medio di viaggio è di una settimana e il treno che percorre la ferrovia, da Mosca a Vladivostok, ha una cadenza giornaliera ed effettua 157 fermate, attraversando nel suo tragitto ben 7 fusi orari.
La Transiberiana favorì la penetrazione russa in Siberia e verso le profonde province nord-orientali, valorizzandone le risorse e favorendone il popolamento. Oltre a garantire una connessione preziosa tra centro e periferia dell’allora impero zarista, assicurava grandi vantaggi strategici e commerciali, come lo sbocco sul Pacifico e la possibilità di creare nuove città e insediamenti industriali nell’Est del paese; nel tempo, ha mutato la situazione economica e insediativa dell’Asia russa favorendo il popolamento della Siberia (tra fine ‘800 e inizio ‘900 si stanziarono nelle nuove terre 4 milioni di persone tra Russi, Ucraini e Bielorussi, formando così l’85% della popolazione siberiana del momento).
Fu presentata per la prima volta e con grande sfarzo durante l’Esposizione universale di Parigi del 1900, con il nome di Train Transibérien, la sua lunghezza di 9288 km ne fa la ferrovia più lunga nel mondo, divisa in un 20% di tratto europeo e 80% asiatico.
La storia della sua progettazione parte da lontano. Il problema principale dei trasporti in Siberia era l’attraversamento dei fiumi che, scorrendo da sud a nord, impedivano un percorso agevole nella direzione da ovest a est.
I trasporti a trazione animale erano molto lenti, e i viaggi da Mosca a Vladivostok duravano 3-4 mesi. Il problema fu esaminato per molti anni, le proposte concrete di costruire una linea ferroviaria in Siberia giunsero negli anni 80 del XIX secolo.
Negozianti, industriali e militari delle province orientali appoggiavano il progetto, ognuno chiedendo di farla passare attraverso la propria città. Ma c’erano anche opinioni avverse a questo tipo di costruzione, sulla base della considerazione che la messa in opera sarebbe stata troppo costosa, che la ferrovia non era necessaria in Siberia e che per molti anni avrebbe funzionato in grande perdita.
L’inaugurazione ufficiale dei lavori avvenne il 31 maggio 1891: la cerimonia si tenne vicino a Vladivostok, alla presenza del futuro imperatore Nicola II, che simbolicamente trasportò la prima carriola di terra. La posa delle rotaie di tutta la Gran Via Siberiana terminò dieci anni dopo, il 3 novembre 1901, quando i costruttori della ferrovia cinese-orientale incontrarono quelli della Transiberiana.
La velocità dei lavori aveva avuto l’impressionante media di 740 km l’anno e la forza lavoro impiegata all’apice della costruzione arrivò a contare circa novantamila uomini, molti dei quali condannati ai lavori forzati.
Il regolare collegamento del traffico ferroviario tra l’allora capitale dell’impero (San Pietroburgo) e i porti del Pacifico (Vladivostok e Dalnij) fu garantito il 14 luglio 1903 quando la Gran Via Siberiana fu messa in funzione su tutta la sua estensione.
L’unica interruzione del percorso avveniva sul lago Bajkal dove i treni attraversavano su uno speciale traghetto oppure deviando il percorso.
La fine della costruzione della tratta tra San Pietroburgo e Vladivostok avvenne dopo l’inizio del traffico sulla Ferrovia Circolare a sud del lago Bajkal il 29 ottobre 1905.
Di fatto le spese per la costruzione della Transiberiana rientrarono completamente in pochi anni. Ma la linea non poté competere sul mercato dei trasporti per le merci in transito. La ferrovia era a binario singolo ed inaspettatamente anche molto utilizzata da treni merci locali, cosa che riduceva la velocità media a 15 km/h.
In ogni caso la linea dette una grande spinta propulsiva allo sviluppo delle regioni siberiane.
Il primo servizio di treni di lusso con carrozze letto fu organizzato dall’imprenditore belga Georges Nagelmackers ed è arrivato fino ai giorni nostri come attrazione turistica legata a questa straordinaria linea ferroviaria.
A Ulan-Udė si diparte verso sud la Ferrovia Transmongolica, a binario unico e non elettrificata, che attraversa la Mongolia e si connette alla rete cinese, permettendo la prosecuzione per Jiling e Pechino.
Lo storico percorso della Trasberiana prevedeva le seguenti città: Mosca, Rjazan’, Ruzaevka, Samara (Kujbyšev), Ufa, Čeljabinsk, Omsk, Novosibirsk, Krasnojarsk, Irkutsk, Ulan-Udė, Čita, Chabarovsk, Vladivostok.
Il viaggio permette di conoscere e avvicinarsi a luoghi mistici come il lago Bajkal (interessante tutta l’argomentazione legata allo sciamanesimo siberiano che trova in questo posto un centro importante) e città russe come Irkutsk, Khabarovsk e con il tratto mongolo che permette di conoscere, superata Ulan-Udé, la capitale Ulanbaator e le sterminate pianure lunari della Mongolia, mentre il tratto russo permette di arrivare all’estrema punta est di Vladivostok.
Molti sono gli autori che hanno scritto e raccontato della Transiberiana e dei suoi luoghi. Ne nominiamo solo tre scelti in maniera del tutto soggettiva: Jules Verne (Michele Strogoff), Tiziano Terzani (Buonanotte, Signor Lenin), Colin Thubron (In Siberia).
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