Isole Curili: “arcipelago delle mille isole” conteso tra Giappone e Russia.

Arcipelago_Isole_Curili
Arcipelago_Isole_Curili

“Isole, Isole dove non metteremo mai piede, Isole dove non scenderemo mai. Isole coperte di vegetazione. Isole acquattate come giaguari. Isole mute.  Isole immobili. Isole indimenticabili e senza nome. Getto le scarpe fuori bordo perché vorrei tanto venire fin lì.” (Blaise Cendrars)

 

Negli articoli di Latitudini più volte cerchiamo di allontanarci del mondo quotidiano, dalle molte fonti di stress che vivono prossime e noi.

In questi ultimi mesi questioni di geopolitica stanno entrando a gamba tesa e in maniera prepotente, trasformando a volte il racconto in attualità.

Il racconto di isole meravigliose come le Curili diventa così non solo geografico e storico, ma di osservazione di conflitti mai sopiti.

Area_Influenza_isole_Kurili_arcipelago
Area_Influenza_isole_Kurili_arcipelago

Russia e Giappone, due paesi non hanno mai firmato un trattato di pace dalla Seconda Guerra Mondiale a causa di una disputa territoriale sulle Curili, con le quattro isole meridionali, rivendicate dai nipponici ma che ospitano basi militari aeree e navali russe.

Cerchiamo in primo luogo di parlare delle geografia di questi luoghi.

Le isole Curìli costituiscono un arcipelago di 56 isole che si trovano tra l’estremità nordorientale dell’isola giapponese di Hokkaidō e la penisola russa della Kamčatka.

Queste isole separano il mare di Ochotsk dal Pacifico settentrionale e fanno parte dell’oblast’ di Sachalin (Federazione Russa), suddivise in Curili settentrionali, Curili e Curili meridionali.

Isole Curili
Isole Curili

Dal punto di vista geofisico sono note per essere soggette a frequenti e forti terremoti.

Le isole formano due creste parallele: la grande catena delle Curili e la piccola catena delle Curili e si estendono a sud per circa 100km.

Le isole sono delimitate da una stretta e profonda fossa (9-10 km di profondità) che da esse prende il nome: la Fossa delle Curili.

La fossa è il luogo principale da dove partono i frequenti terremotimaremoti e i conseguenti tsunami.

Il terremoto che devastò la vicina isola di Sachalin ebbe origine nell’area delle Curili.

Lungo la catena di isole ci sono almeno 100 vulcani di cui 35 sono attivi.

Le Curili meridionali sono definite dal Giappone come “Territori del nord”.

curili_arcipelago_mappa_politica
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Il clima dell’arcipelago è umido e temperato in estate (fino a 15 °C) e tipicamente siberiano in inverno (temperature medie di −12 °C e forti venti che spirano gelidi dal continente asiatico), con i porti diventano pressoché impraticabili nei mesi da ottobre a febbraio a causa delle forti mareggiate e della nebbia.

Il nome Curili, secondo una teoria popolare, deriva dal verbo russo “kurit” che significa “fumare”, per la visione dei vulcani fumanti apparsi ai primi viaggiatori. In epoca sovietica si è voluto farla derivare dal termine “kur” che significa persona.

In giapponese le Curili sono note come isole Chishima, col significato di “arcipelago delle mille isole”.

Le isole Curili sono state abitate da tempo immemorabile dal popolo Ainu, gruppo etnico giapponese indigeno del Giappone, finché essi non vennero cacciati dalla parte settentrionale dell’arcipelago dai russi, giunti nel XIX secolo.

Nel 1875 il Giappone ricevette dalla Russia l’arcipelago in cambio dell’isola di Sachalin. L’Unione Sovietica tornò a reclamare le Curili con la fine della Seconda guerra mondiale in occasione del trattato di San Francisco.

Negli ultimi decenni il Giappone ha rivendicato le quattro isole meridionali che il governo di Tokyo chiama “i territori settentrionali.

isola di Onekotan_Curili
isola di Onekotan_Curili

Anche se qualche progresso diplomatico si era verificato durante la prima presidenza Putin, la soluzione della disputa è ostacolata dal fatto che le quattro isole meridionali dell’arcipelago ospitano basi militari aeree e navali, queste ultime anche per i sottomarini nucleari russi.

Inoltre, nota di attualità, l’odierno conflitto in Ucraina, per il quale il Giappone ha aderito alle sanzioni contro la Russia, ha inasprito i rapporti portando lo stop ai colloqui da parte degli ex sovietici che hanno definito quella giapponese una “posizione ostile”.

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