L’Italia immaginata alla radio: alla scoperta di Como e dei luoghi sulla Lainate-Como-Chiasso.

Il centro ovale di Chiasso
Il centro ovale di Chiasso

Riparte il nostro viaggio alla scoperta dell’Italia immaginata alla radio.

Stavolta andiamo a nord, portando avanti il nostro itinerario sulle autostrade d’Italia verso la A9, conosciuta alla radio per essere la “Lainate-Como-Chiasso”.

Non si sente parlare troppo spesso di Lainate come luogo da visitare; in realtà il primo spunto interessante da dare ai lettori è la Villa Visconti Borromeo Arese Litta, conosciuta semplicemente come Villa Litta di Lainate, una villa storica risalente al XVI secolo nota in particolar modo per il suo ninfeo.

Villa_Litta_Lainate_Fronte_Ninfeo
Villa_Litta_Lainate_Fronte_Ninfeo

Siamo sul percorso che da Milano porta verso la Svizzera e seguendo i nomi dell’autostrada A9, dopo Lainate, non possiamo non fermarci a Como.

Intellettuali di ogni epoca hanno spesso cercato, trasportati dal fascino e da un amore quasi carnale, di raccontare quanto visto e provato nella città di Como.

Le sponde del lago di Como hanno incantato grandissimi nomi tra cui Plinio il Giovane già nel primo secolo d.C.

Da qui in poi furono molti gli scrittori e i musicisti che hanno amato con passione Como, le sue ville e i suoi angoli mozzafiato.

Nel nostro itinerario alla scoperta di questa cittadina lombarda diamo alcuni spunti per il visitatore.

Duomo di Como
Duomo di Como

Partiamo dal Duomo di Como, la sua architettura racconta una storia che parte nel 1396, anno in cui venne posata la sua prima pietra. con la sua costruzione che proseguì fino al 1744. Si presenta come un’armoniosa coesistenza di stili ed epoche diverse che non fanno a gara tra loro, ma si supportano ed esaltano vicendevolmente diventando qualcosa di unico e imponendosi alla vista del passante più distratto. Una particolarità del Duomo di Como è la famosa porta della rana che negli anni ha alimentato leggende e congetture di vario genere.

Proprio accanto all’antica Cattedrale si erge il palazzo del Broletto che rappresenta il simbolo delle istituzioni comunali e si trova in posizione strategica fra la Cattedrale e il Palazzo Vescovile. Un’interessante testimonianza dell’epoca medievale arricchita da elementi di stile gotico.

basilica san abbondio
basilica san abbondio

Poco al di fuori le mura cittadine sorge l’imponente Basilica di Sant’Abbondio con i suoi campanili gemelli. Una posizione, questa, decisamente strategica in età medievale poiché presidiava la via Regina che collegava Milano al Nord Europa attraverso i passi alpini.  Volgendo lo sguardo verso l’abside si può osservare un ciclo di affreschi attribuito a differenti maestranze e che presenta venti scene evangeliche in cui, nella parte superiore, sono riconoscibili gli episodi dell’infanzia di Gesù, mentre nella fascia inferiore sono narrate le vicende riguardanti la sua esistenza terrena.

teatro sociale di Como
teatro sociale di Como

Di interesse anche il Teatro Sociale di Como, tra i più antichi del Nord Italia, che venne inaugurato il 28 agosto 1813.  Conosciuto come “piccola Scala” poiché, dopo il bombardamento del 1943, ospitò proprio il Teatro alla Scala di Milano. Il progetto, la cui sala principale presenta attualmente la forma di cassa di violoncello, fu affidato all’architetto Giuseppe Cusi e supportato vivacemente da Alessandro Volta, che allora era presidente del consiglio comunale.

Uscendo dal centro è interessante visitare il Castello del Baradello. Il cui restauro iniziò nel 1903. La sua storia ci parla di ritrovamenti archeologici di epoca preromana e delle torri riedificate nel 1158 per volere di Federico Barbarossa.

castello del Baradello
castello del Baradello

La torre che vediamo in foto fu innalzata dai Visconti. Il castello ha quindi una storia complessa proprio perché sorgeva in una posizione strategica e, nel corso dei secoli, ha dominato dall’alto la città e il primo bacino del lago, mentre oggi offre una vista spettacolare raggiungibile attraverso un piccolo sentiero che si snoda, inerpicandosi, nel bosco.

Trai simboli più importanti di Como c’è Villa Olmo. La sontuosissima dimora fu costruita nel XVIII secolo come residenza fuori dalla città e deve il suo nome proprio a due vecchissimi e giganteschi esemplari di olmo che troneggiavano nel giardino.

Villa Olmo
Villa Olmo

La villa apparteneva a una ricchissima famiglia che nel 1664 acquistò beni e terreni dell’abbazia di Santa Maria di Vico e venne fatta costruire, per conto di Innocenzo Odescalchi, dall’architetto ticinese Simone Cantoni tra il 1782 e il 1787. L’ispirazione è fortemente neoclassica e si manifesta appieno nella sua delicatissima facciata che presenta cinque archi d’ingresso sovrastati di sei colonne ioniche intervallate da medaglioni rappresentanti filosofi. Nel 1925 fu ceduta al Comune di Como e, due anni dopo, in occasione del primo centenario della morte di Alessandro Volta venne allestita qui l’Esposizione Internazionale Voltiana.

In occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla morte di Alessandro Volta, l’industriale Francesco Somaini, nel 1928, donò alla città di Como il Tempio Voltiano, edificio neoclassico sulle rive del lago ed è l’unico mausoleo al mondo a commemorare uno scienziato. L’edificio consta di un salone circolare di quasi 12 metri di diametro netti, coronato da una cupola a luce centrale, a guisa di Pantheon.

tempio Voltiano
tempio Voltiano

Andando verso l’arte contemporanea ma sempre per onorare Alessandro Volta, il celebre architetto Daniel Libeskind ha deciso di donare alla città di Como “The life electric”, un’opera che “si ispira alla tensione elettrica tra due poli di una batteria, il grande dono di Volta all’umanità. L’opera congiunge gli elementi: luce, vento e acqua. Un’installazione, una gateway fisica e ideale aperta sul ventunesimo secolo”.

the life electric
the life electric

L’opera sorge, elegantissima e sinuosa, dal centro del primo bacino del lago di Como ed è visibile da piazza Cavour. Supera i sedici metri e si presenta con la forma di due sinusoidi che si contrappongono e giocano tra loro, inserendosi delicatamente nel paesaggio che le circonda.

Lasciamo Como sapendo di non aver percorso in maniera esaustiva tutte le sue bellezze per superare il confine. Parlando della Lainate-Como-Chiasso quasi obbligatorio chiudere il giro dando una sbirciatina fuori confine.

Chiasso non è solo una zona di passaggio, proviamo a fare tappa in questo paese per scoprire cosa vedere.

Per gli amanti dell’arte e dell’architettura, per chi ama la montagna, sia per chi, andando in Svizzera, desidera fare una tappa intermedia e non vuole tornare nella più nota, e ticinese, Lugano.

La città è sede di molte manifestazioni che attirano molti visitatori tra cui il festival Jazz e il carnevale Nebiopoli.

La storia di Chiasso parla di un modesto villaggio rurale che si è si è sviluppato molto dopo essere stato designato quale sede della stazione ferroviaria internazionale nel 1873.  Una delle meraviglie di Chiasso è sicuramente la natura e trascorrere del tempo libero nella natura, in particolare proprio la Collina del Penz,  situata tra Chiasso, Seseglio e Pedrinate ed è il punto più a sud della Svizzera.

Max Museo Chiasso
Max Museo Chiasso

Inoltre è molto ricca l’offerta artistica grazie al M.a.x Museo, il più importante museo di Chiasso, realizzato per ricordare e presentare le opere grafiche di Max Huber. Si tratta di un museo dedicato in generale al design e che oltre alla permanente ospita anche esposizioni temporanee, oltre a numerose attività didattiche. Inaugurato il 12 novembre 2005 su iniziativa della Fondazione Max Huber-Kono, dal 2010 è diventato un’istituzione pubblica del Comune di Chiasso e un centro riconosciuto dagli amanti del design, della grafica contemporanea e storica, della comunicazione visiva e della fotografia. Un museo moderno e vivace che è in grado di coinvolgere sia gli esperti e gli appassionati ed educare alla bellezza.

Per ultimo segnaliamo il Centro Ovale di Chiasso, chiuso da qualche tempo, ma che, secondo le intenzioni della nuova proprietà, a breve diventerà un polo per la realtà virtuale.

Il centro ovale di Chiasso
Il centro ovale di Chiasso